Carlo Ancelotti perde il suo proverbiale aplomb dopo la partita che il suo Real Madrid ha giocato contro il Girona. Le merengues sono state fermate sull’1 a 1, ma il tecnico italiano si è esposto in maniera chiara nei confronti della direzione di gara.
Il calcio di rigore assegnato ai catalani, infatti, secondo Ancelotti è stato inventato dall’arbitro, in quanto Asensio non avrebbe toccato il pallone con le mani. I madrileni, per altro, devono fare i conti anche con la rete annullata all’ultimo minuto a Rodrygo.
Le lamentele del Real
Se in Champions League era stato il Barcellona a contestare l’arbitraggio della partita di andata contro l’Inter, adesso è la volta del Real, costretto al pareggio al Santiago Bernabeu: un risultato decretato dai gol di Vinicius e Stuani.
L’ex calciatore della Reggina ha calciato il rigore tanto contestato, mentre la rete di Rodrygo del finale è stata annullata dato che il sudamericano ha privato Gazzaniga della palla di cui era in possesso. I neopromossi catalani sono andati in rete con un penalty a dir poco discusso. In sostanza, in occasione di un calcio piazzato c’è stato in tocco in area con il braccio da parte di Asensio: un tocco che però è arrivato dopo una prima deviazione con il petto.
In linea teorica, quindi, non ci sarebbero state le premesse per la concessione di un penalty. L’arbitro Mario Melero Lopez è stato richiamato al Var, e dopo aver visto sullo schermo l’azione ha deciso di concedere il rigore. A quel punto Ancelotti si è rivolto addirittura al guardalinee per chiedere spiegazioni, ma non c’era più nulla da fare.
Le dichiarazioni di Ancelotti
Il rospo però non è andato giù, e così parlando con i giornalisti il tecnico di Reggiolo si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, raccontando che l’arbitro aveva semplicemente inventato il rigore. Ancelotti ha evidenziato che Asensio tocca la palla con il petto e con le mani, pur avendo assunto una posizione non naturale.
L’allenatore italiano, poi, ha analizzato la situazione della sua squadra, mettendo in risalto il fatto che i giocatori hanno poco tempo a disposizione per recuperare sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Per Ancelotti in questo momento a livello europeo nessuna squadra mostra un calcio spettacolare, e la ragione è da individuare nel numero eccessivo di partite che vengono giocate dai club.