La Red Bull rischia di perdere gli ultimi due mondiali?

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È cominciato con una notizia bomba il fine settimana del Mondiale di Formula 1 a Singapore. Infatti, sembra che Aston Martin e Red Bull non abbiano rispettato il budget cap dello scorso anno.

È soprattutto Red Bull a correre il rischio di subire una penalità, e ovviamente adesso gli addetti ai lavori si domandano se la scuderia si sia aggiudicata il campionato del 2021 proprio approfittando di questo scostamento non legittimo e non permesso dal budget. Tuttavia si tratta di un’accusa che non è così semplice da dimostrare e da confermare.

Red Bull: le prospettive per il futuro

Tutti si interrogano a questo punto su che cosa possa rischiare Red Bull per avere oltrepassato in modo non lecito la soglia salariale, cosa che si sarebbe ripetuta anche nel 2022. E, guarda caso, in entrambe le annate è stato vinto il Mondiale.

 Il fulcro della questione è rappresentato dalla famosa quota del 5 per cento, che sarebbe stata superata da Red Bull visto che ha speso dieci milioni di dollari in più. Sotto la quota del 5 per cento l’infrazione viene ritenuta lieve, mentre se tale soglia viene oltrepassata si ha a che fare con una infrazione grave.

Che cosa succederà ora

Sembra che sarà fondamentale, tra l’altro, l’approccio che verrà adottato da Red Bull in questo fine settimana: giorni decisivi, dunque, per capire quale sarà la linea comunicativa che sarà scelta.

Potrebbe succedere, per esempio, che la scuderia si renda protagonista di un’auto-denuncia, e a quel punto si ritroverebbe a interagire con una federazione più propensa ad accettare un mea culpa. Ma se non dovesse arrivare alcuna ammissione di colpa la situazione sarebbe ben diversa, soprattutto in caso di reiterazione di tale infrazione.

Nella migliore delle ipotesi verrebbe comminata a Red Bull una sanzione di carattere pecuniario che ovviamente potrebbe essere pagata senza problemi da un colosso come Red Bull. Lo scenario più infausto, invece, è quello di una riduzione di punti rispetto al Mondiale dello scorso anno.

Il Mondiale è a rischio?

È più probabile che i punti vengano tolti solo dalla classifica per costruttori e non riguardino anche quella per i piloti. Ma non è certo, perché comunque il regolamento indica che anche i piloti possono essere penalizzati in una situazione del genere. Ancora, una soluzione alternativa potrebbe essere quella di ridurre i test aerodinamici o di prevedere delle multe ad personam destinate a membri singoli dello staff.

Certo, non si può escludere a priori la sanzione più grave di tutte: vale a dire la squalifica per il campionato del 2021, almeno per alcune gare, a causa della quale Verstappen si ritroverebbe a dire addio al titolo iridato. E se fosse così, nulla potrebbe impedire che la situazione si ripeta anche per il 2022. La Mercedes ha svelato, infatti, che lo sforamento si è verificato anche durante questa stagione.

Le parole di Toto Wolff

Parlando ai microfoni di Sky Sport F1, Toto Wolff non ha usato mezzi termini nei confronti della Red Bull, accusandola di avere superato il budget cap sia lo scorso anno che nel 2022 e per il 2023.

Secondo Wolff, la differenza tra una vittoria e una sconfitta a volte può passare anche solo da 1 milione di euro. Questa è una delle parti principali del regolamento nuovo, in modo che tutte le squadre e tutti i piloti possano partire sullo stesso piano.

Wolff ha spiegato di avere fiducia nella FIA, nella sua leadership e nella sua trasparenza; la federazione può contare su un team di contabili attenti e meticolosi.

La reazione di Mercedes

Le parole di Wolff sono chiare: se spendere 5 milioni in più porta a una semplice sanzione economica, è chiaro che anche le altre squadre inizieranno a farlo. Ma questo vorrebbe dire non tenere conto dei regolamenti di carattere finanziario e tecnico.

In più è probabile che Red Bull abbia messo in atto una strategia simile nel 2022. E di certo sono già iniziate le operazioni per la vettura del 2023, con conseguenze facili da immaginare.

La risposta di Horner

D’altra parte la risposta di Christian Horner non si è fatta attendere. Il team principal della Red Bull ha sottolineato che il tetto sui costi era previsto per il primo anno.

È attesa per la prossima settimana la pubblicazione degli esiti delle indagini, ma da parte di Red Bull ci si dichiara sereni per come ci si è comportati. La questione riguarda elementi che potrebbero o non potrebbero dover essere considerati nel tetto.

Il processo è in corso, ma secondo Horner la colpa è anche dei nuovi regolamenti, che sono definiti come complicati. La fiducia da parte di Red Bull è massima, mentre Ferrari e Mercedes si aspettano delle risposte chiare e precise sul comportamento adottato dai “bibitari” lo scorso anno.

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