MotoGP, l’Italia torna sul tetto del mondo con Pecco Bagnaia

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Francesco Bagnaia ce l’ha fatta: il pilota piemontese è riuscito ad aggiudicarsi il titolo mondiale in sella alla sua Ducati. Era da 13 anni che un italiano non era in grado di portare a termine questa impresa: l’ultimo era stato un certo Valentino Rossi.

Quasi tre lustri di digiuno, dunque, a cui finalmente si è posto fine. Si sorride anche a Borgo Panigale, vito che la Ducati ottiene il suo secondo titolo mondiale nella storia nella classe regina. Pecco a Valencia non ha vinto, ma partiva da un vantaggio tale che gli sarebbe bastato giungere 14esimo per festeggiare. Alla fine si è classificato in nona posizione, ma Quartararo era solo pochi posti davanti, quarto.

Quindi, festa grande in Italia, mentre il Gran Premio è stato vinto da Rins in sella alla Suzuki, alla gara di addio.

Un capolavoro da ricordare

Quello che è stato realizzato da Bagnaia e dalla sua Ducati è a tutti gli effetti un capolavoro, arrivato a mezzo secolo di distanza da un’altra doppietta italiana: quella che era stata messa a segno nel 1972 da Giacomo Agostini in sella alla sua MV Agusta.

Bagnaia si è reo protagonista di una rimonta eccezionale, visto che dopo 10 gare era in svantaggio di 91 punti da Quartararo. Poi, mattone dopo mattone, ha costruito una vittoria unica. E il fatto che Rossi di Bagnaia sia non solo mentore ma anche amico non è con tutta probabilità un caso.

A Chivasso, terra di origine di Pecco, si festeggia e non poco, come pure a Borgo Panigale, dove tornano i fasti del 2007 con il trionfo di Casey Stoner e della sua Desmosedici.

La gara

Di certo i favori del pronostico erano tutti per Pecco, visto che il peso di dover vincere era tutto sulle spalle per Quartararo. Ma la gara per Bagnaia si è rivelata molto più complicata del previsto, anche a causa di diversi problemi di avantreno: alla fine è giunta una nona posizione anonima, anche se ciò che contava era il piazzamento nella classifica finale.

Era indispensabile aggiudicarsi il titolo e così è andata. Il piemontese ha ottenuto in totale 10 podi e 7 successi, e così ha la possibilità di festeggiare per il successo ottenuto. Non è la prima volta che Pecco sale in cima al mondo: era già accaduto nel 2018, ma quella volta il campionato era di Moto2. Questa volta c’è di mezzo la classe regina, e il prestigio è maggiore. Nei primi giri, fra l’altro, Bagnaia e Quartararo erano perfino giunti a toccarsi, per fortuna senza alcuna grave conseguenza.

Dopodiché il centauro transalpino ha provato a rimanere insieme ai primi, ma alla fine non è riuscito neppure a salire sul podio. Bagnaia si è limitato ad amministrare non senza fatica, e alla fine si è potuto accontentare della nona posizione.

La vittoria di Rins

Merita di essere menzionato anche il successo di Rins, che permette alla Suzuki di concludere in bellezza prima del definitivo addio alla MotoGP. Come dire: ritirarsi all’apice, anche se ciò potrebbe far aumentare qualche rimpianto.

Sul podio sono saliti anche Brad Binder, secondo, e Jorge Martin, terzo. Mir in quinta posizione, proprio dietro a Quartararo. Si può dire che il GP spagnolo abbia visto la Ducati faticare, al di là del titolo mondiale ottenuto da Bagnaia, dato che solo Martin è riuscito a salire sul podio. Marc Marquez è caduto, e la stessa sorte è toccata ad Alex e a Miller. Male l’Aprilia, con Vinales e Aleix Espargaro che hanno dovuto rientrare ai box già nei primi giri. Ottavo Enea Bastianini.

 

 

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