Calcio: ora tra la Juventus e Cristiano Ronaldo è una guerra legale

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Dai trionfi sul campo alla guerra in tribunale: il rapporto tra Cristiano Ronaldo e la Juventus è ormai compromesso in maniera definitiva. Il calciatore, impegnato in questi giorni in Qatar per i Mondiali, reclama i 19 milioni e 900mila euro della carta segreta che negli ultimi giorni ha destato tanto scandalo non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa.

La notizia è stata rivelata dalla Gazzetta dello Sport, secondo il quale l’avvocato di fiducia del campione lusitano avrebbe inoltrato una richiesta ufficiale per poter prendere visione degli atti relativi all’inchiesta che riguarda la società bianconera. Tale richiesta sarebbe arrivata lo scorso 4 novembre, e l’intento di CR7 è chiaro, oltre che legittimo: reclama il denaro che ritiene gli spetti.

Ma non è tutto, perché Ronaldo intende anche far chiarezza a proposito di alcune incongruenze e aspetti che gli sembrano poco chiari, come per esempio la deposizione da parte dell’amministratore delegato juventino Maurizio Arrivabene. L’ex uomo Ferrari, infatti, rispondendo alle domande degli inquirenti avrebbe spiegato che la Juve non ha arretrati con CR7. Come dire: il mistero si infittisce, e non poco.

Cristiano Ronaldo non fa sconti

Come viene riportato dalla Gazzetta e dal Corriere della Sera, Ronaldo non ha intenzione di far finta di niente a proposito dei quasi 20 milioni di euro a cui avrebbe diritto in virtù degli accordi presi con la società.

Ecco perché l’ex juventino ha chiesto di accedere con il proprio staff legale agli atti che fanno parte del procedimento penale nel quale sono presenti le informazioni relative alle manovre degli stipendi oggetto di indagini: quelli che nel 2020 e nel 2021, a causa della pandemia da coronavirus, hanno previsto il differimento di più mensilità.

Le mosse di CR7

Gli avvocati del campione di Madeira, pertanto, avranno la possibilità di visionare tutte le deposizioni e tutte le intercettazioni che fanno parte dell’indagine, incluse le informazioni relative alla celebre carta, vale a dire i tre documenti che a marzo gli inquirenti hanno sequestrato nello studio di Federico Restano.

Ci sono tre documenti depositati nello studio notarile, e non presso gli uffici della Federcalcio o in quelli della Lega Serie A: si tratta di una scrittura integrativa, di un accordo integrativo e di una lettera accompagnatoria. Tali documenti riguardano tutti i calciatori che facevano parte della rosa della Juventus all’epoca dei fatti contestati, e quindi anche CR7.

In particolare la lettera accompagnatoria era stata scelta dalla società per trasmettere il premio integrativo al giocatore con l’impegno a consegnarlo entro il 31 luglio del 2021 trascritto sui moduli federali; tale accordo consisteva in un bonus per due stagioni vincolato alla permanenza del giocatore alla Juventus. Infine la scrittura integrativa impegnava la società a erogare il bonus anche nel caso in cui un calciatore se ne fosse andato, in forma di incentivo all’esodo.

Le parole di Maurizio Arrivabene

Il caso di Cristiano Ronaldo è proprio questo: il fuoriclasse portoghese, infatti, il 27 agosto del 2021 aveva lasciato Torino per accasarsi al Manchester United, proprio pochi giorni che la sessione estiva di mercato si concludesse. Ebbene, in base agli accordi il giocatore avrebbe avuto diritto a ottenere le mensilità che erano state accantonate in precedenza.

La realtà dei fatti però sarebbe stata diversa, ed eccoci ritornati ai quasi 20 milioni di euro che oggi ancora mancano. Questa è la ragione per la quale il portoghese ha intenzione di vederci più chiaro attraverso l’accesso agli atti procedimento, da cui per altro sembrano emergere delle situazioni contraddittorie: è il caso appunto delle parole di Arrivabene a cui abbiamo fatto cenno in precedenza.

L’inchiesta sulla Juve e le partnership con gli altri club

La Gazzetta dello Sport nel frattempo ha rivelato anche altri dettagli a proposito dell’inchiesta Prisma che riguarda la Juventus e le sue operazioni poco cristalline a livello finanziario e contabile.

Si parla infatti di partnership sospette con società come l’Udinese, l’Empoli, il Sassuolo, la Sampdoria e l’Atalanta, in un contesto di opacità dei rapporti di debito e credito: si ipotizza, dunque, il rischio di mettere a repentaglio la lealtà della competizione.

Un’intercettazione che riguarda Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus, consente di ricostruire almeno in parte il modus operandi del club bianconero. La Procura di Torino, tassello dopo tassello, ha ipotizzato il funzionamento delle manovre stipendi e delle plusvalenze fittizie che sarebbero state sfruttate per truccare fra il 2018 e il 2021 i bilanci.

Ricordiamo tra l’altro che per questo sono state presentate ben tredici richieste di rinvio a giudizio: non si tratta di condanne, ovviamente, e non è nemmeno detto che per tutte e tredici le richieste si arrivi a un processo.

Operazioni di mercato sotto traccia

Secondo ciò che è stato rivelato dalla Gazzetta, lo scenario che è stato ricostruito dagli inquirenti è quello di una realtà in cui diverse operazioni di mercato si svolgevano sotto traccia. Lo rivela fra l’altro una chiamata intercorsa tra l’amministratore delegato atalantino Luca Percassi e Andrea Agnelli, presidente della Juve. Ebbene, Agnelli nella telefonata rivela che la Juve è sotto l’occhio della Guardia di Finanza e della Consob.

Percassi, inoltre, fa riferimento a una lettera che riguarda il difensore argentino Cristian Romero, che dopo aver giocato a Bergamo si è trasferito al Tottenham e che in precedenza giocava proprio nella Juve. Ebbene, il dirigente orobico svela che non potrà mai tirare fuori la lettera in questione, dal momento che in un eventuale giudizio essa potrebbe essere sfruttata dall’accusa come dimostrazione del reato di falso in bilancio.

La telefonata tra Paratici e Giovanni Corrado

Ha fatto scalpore anche la telefonata tra Paratici, all’epoca ds della Juve, e Giovanni Corrado, direttore generale del Pisa, in cui si parlava di Lorenzo Lucca, attaccante in questo momento in forza all’Ajax. Paratici proponeva a Corrado di gestire in prima persona l’operazione di mercato relativa a Lucca, per conto del Pisa, spiegando di averlo già fatto per altri giocatori per il Sassuolo, per l’Atalanta e per il Genoa. Uno scenario a dir poco nebuloso.

 

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