È tempo di ricostruzione in casa Juventus, dopo l’ennesima batosta rimediata in Champions League contro il Benfica. Non inganni il risultato finale, perché dietro il solo gol di scarto del 4 a 3 complessivo si nasconde in realtà una partita in cui a lungo i bianconeri hanno corso il rischio di prendere una brutta imbarcata. Insomma, sul risultato di 4 a 1 era molto più probabile che arrivasse il quinto gol dei portoghesi piuttosto che il secondo degli juventini.
Poi è andata come è andata, ma in ogni caso Bonucci e compagni sono tornati da Lisbona con zero punti. E adesso? La Settimana prossima ci sarà la sfida in casa contro il Paris Saint Germain: anche se la qualificazione agli ottavi di finale è ormai andata, il gruppo di Allegri non si può certo permettere una nuova figuraccia a livello internazionale, per di più davanti al proprio pubblico. E inoltre c’è ancora l’Europa League a disposizione.
Juve, obiettivo Europa League?
Qui la questione è abbastanza complessa, perché l’Europa League è sempre stata interpretata con un certo fastidio dalle squadre italiane, a maggior ragione quando giunta non per qualificazione diretta in campionato ma per retrocessione dalla Champions. Eppure la Juve non è nelle condizioni di poter fare la schizzinosa, e anzi proprio l’Europa League potrebbe rappresentare una porta di accesso privilegiata alla qualificazione alla prossima Champions.
D’altro canto, la conquista di un torneo internazionale, per quanto non importante come la Champions, permetterebbe di salvare almeno in parte la stagione. Per il momento la Juve è nettamente in vantaggio rispetto al Maccabi Haifa in quanto a differenza reti, e quindi andrebbe in Europa League a scapito degli israeliani. Il prossimo turno sarà decisivo in tal senso, ma non bisogna dare per scontato che il Maccabi perda contro un Benfica ormai certo della qualificazione e che con tutta probabilità scenderà in campo con le seconde linee.
Da dove ripartire
Ha destato entusiasmo la prestazione di Samuel Illing-Junior, 19enne inglese che è entrato in campo al posto di Kostic al 70esimo minuto. In meno di mezz’ora il britannico ha ben impressionato anche grazie ai 2 assist che Milik e McKennie hanno concretizzato con altrettante reti. Non solo: nel tabellino finisce un altro assist che non è stato trasformato in gol da Soulè, forse per eccesso di sicurezza.
La Juventus ha trovato un nuovo campione? Ovviamente no, e i tifosi devono tenersi alla larga dalle tipiche esagerazioni dei giornalisti: a inizio stagione, per esempio, erano tutti pazzi per Miretti per un paio di buone prestazioni, e ora ci si è già dimenticati di lui. Stesso destino per il difensore Gatti, riuscito addirittura a entrare nel giro della Nazionale e a sua volta travolto dai disastri bianconeri.
Illing-Junior ha giocato senza dubbio bene, ma sarebbe stato clamoroso il contrario: un 19enne che non ha niente da perdere, entrato in una partita che non aveva più nulla da dire e con gli avversari comprensibilmente rilassati. Insomma, Samuel ha sfruttato la sua occasione, ma da qui a dire che Allegri abbia trovato un gioiello su cui investire ce ne passa.
Una sconfitta non contestabile
La Juventus, per almeno 60 minuti, non è esistita, e quando si è ribellata lo ha fatto per il semplice motivo che il Benfica aveva tirato i remi in barca. Se anche al 91esimo minuto il colpo di testa di Gatti fosse finito in rete sarebbe cambiato poco o niente, e anzi l’eventuale pareggio sarebbe stato poco giusto per quanto visto sul campo. Allegri non ha intenzione di dimettersi, ma ha molto su cui lavorare, in attesa di Chiesa e Pogba.
