Pallavolo: l’amaro sfogo della Egonu

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Ha fatto discutere molto lo sfogo amaro di Paola Egonu dopo la medaglia di bronzo conquistata dalla Nazionale italiana di pallavolo femminile ai Mondiali. La giocatrice di Istanbul si è lasciata andare a dichiarazioni che non lasciano spazio a dubbi e interpretazioni, affermando di essere stanca e sostenendo che quella che ha giocato pochi giorni fa è stata l’ultima partita con la maglia azzurra.

Tutto è dipeso da un video che è stato realizzato a bordo campo – da un tifoso? Da un giocatore? Da un giornalista? Per ora non si sa – in cui si vede la Egonu parlare, pochi istanti dopo essere stata in campo contro gli Stati Uniti, con il proprio procuratore rivelandogli che le è stato anche chiesto se fosse italiana.

Uno sfogo clamoroso

Le parole di Egonu hanno fatto il giro della Rete, e la colpa sarebbe da attribuire alle illusioni di tenore razzista di cui la giocatrice sarebbe rimasta vittima. Le origini nigeriane di Paola evidentemente non vanno bene a qualcuno, così come la sua pelle nera: per fortuna si tratta di una piccola minoranza, perché il resto del Paese ha manifestato la propria solidarietà alla campionessa italiana.

Senza mezzi termini, Egonu si era lasciata andare tra le lacrime dialogando con il procuratore Marco Reguzzoni, che – si vede nel video – la abbraccia per tentare di consolarla. Dopo il netto successo delle azzurre contro gli Stati Uniti, che è valso il terzo gradino del podio mondiale, il commento triste di Egonu è stato diffuso sul web e in breve ha intasato i social non solo degli appassionati di pallavolo. Il labiale non lascia spazio a dubbi.

Dopo il punto finale che ha regalato la vittoria alla Nazionale, Egonu era stata in campo per lungo tempo insieme con le compagne.

La reazione a caldo

Va detto che quella della pallavolista è stata una reazione a caldo dettata senza dubbio dall’istinto: lo dimostra il fatto che, nelle dichiarazioni successive a mente fredda, Paola ha tentato di abbassare il tiro, affermando di avere bisogno unicamente di una pausa e di essere un po’ stanca.

A parlare è stato lo stesso Reguzzoni, che ai microfoni di Sky ha analizzato la situazione. Secondo il procuratore, quello di Egonu è stato un mero sfogo giunto alla fine di una partita tirata e, più in generale, di una competizione lunga che è stata in parte deludente. In effetti, l’Italia era tra le favorite per la vittoria finale, anche se arrivava da una Olimpiade dipendente.

Lo stesso Reguzzoni ha confermato che Egonu non è riuscita a esprimere un gioco di alto livello, ma ha anche dichiarato che la sua assistita è stata attaccata in maniera acre per non aver contribuito al conseguimento dell’obiettivo della finale. Paola, secondo il suo procuratore, non sta bene ed è in difficoltà.

Al tempo stesso, la giocatrice ha sottolineato di sentirsi onorata di vestire la maglia azzurra e di non avercela con nessuno in particolare.

Le nuove parole di Paola Egonu

Insomma, come rivelato da Reguzzoni, Paola è particolarmente dispiaciuta per il semplice fatto di finire sempre sotto accusa in tutte le occasioni in cui non gioca bene, e ciò la fa sentire ferita. È normale che sia così: è umana anche lei. Il procuratore della campionessa ci ha tenuto a ribadire che si è trattato semplicemente di uno sfogo, che deve considerarsi concluso così come è iniziato.

 Nel week end, poi, Egonu è tornata sull’argomento, spiegando di sentirsi presa di mira tutte le volte. La giocatrice ha confessato che essere attaccata la fa star male, anche perché lei mette il cuore in tutte le partite e, soprattutto, rispetta tutti. Paola ha spiegato di voler essere un punto di riferimento per la squadra azzurra, anche se al tempo stesso non le piace rappresentare persone come quelle che le hanno domandato perché sia italiana.

Ciò non toglie che la giocatrice azzurra di senta orgogliosa non solo di sé stessa, ma anche della squadra e di come il gruppo ha reagito, dal momento che scendere in campo non era semplice.

La maglia azzurra è un onore

Un vero fiume in piena, dunque: Egonu ha sottolineato che per lei indossare la maglia azzurra è un onore. Inoltre, ha messo in evidenza che è sempre lei quella che viene presa di mira, anche se con questa dichiarazione non vuol far pensare che le sue compagne non abbiano meriti o che non siano degne di rispetto.

In queste parole, Paola lascia trasparire in maniera abbastanza chiara un rapporto conflittuale con i giornalisti, colpevoli – se così si può dire – di andare a vedere sempre che cosa si poteva fare meglio e che cosa si è sbagliato: ma solo con Egonu. Il problema, come si può facilmente intuire, è di natura mentale, ed è stata la stessa giocatrice a confermarlo, evidenziando di avere bisogno di un’estate libera, da sfruttare non solo per staccare con il cervello, ma anche per ritornare ad apprezzare la pallavolo.

Paola ha spiegato di non avere ancora ben chiaro come e quando sia iniziata questa difficoltà. Non ha mancato, comunque, di ringraziare le proprie compagne.

Le parole di Mario Draghi e Giovanni Malagò

Anche le più alte autorità istituzionali hanno voluto far sentire il proprio supporto a Paola Egonu dopo le vicende di questi ultimi giorni.

 In particolare Mario Draghi ha chiamato al telefono la giocatrice, mentre un tweet pubblicato da Palazzo Chigi sottolinea come l’azzurra rappresenti un motivo di orgoglio per tutto lo sport italiano e avrà in futuro altre opportunità per aggiudicarsi nuovi trofei con la maglia azzurra.

 Mentre il Presidente del Consiglio uscente ha garantito massima solidarietà alla giocatrice, il presidente del Coni Giovanni Malagò si è a sua volta fatti sentire con una telefonata di vicinanza e di affetto, chiedendo a Paola di riposare e di non prendere scelte affrettate, spiegandole di essere pronto ad andare da lei in Turchia, dove la campionessa azzurra disputerà la prossima stagione.

La Federazione pallavolo

Anche la Federazione pallavolo, attraverso le parole del suo presidente Giuseppe Manfredi, è intervenuta sulla questione, sottolineando come Egonu sia molto attaccata alla maglia della Nazionale ed evidenziando che il suo è stato semplicemente uno sfogo, una reazione a caldo causata da pochi “imbecilli” che hanno scritto sui social.

E a proposito di social, Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte – rispettivamente leader della Lega, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle – si sono detti vicini alla giocatrice. Roberto Fico, presidente della Camera uscente, ha scritto che Paola Egonu è un orgoglio per l’Italia, e che le sue lacrime dei giorni scorsi devono essere considerate una ferita per tutta la comunità.

Purtroppo – ha messo in evidenza Fico – sono ancora tanti gli episodi di razzismo, che però non possono essere tollerati in una società che ha l’obbligo di essere coesa. Tornando a Manfredi, presidente della federazione, il suo invito è quello di calmarsi, anche perché i prossimi impegni della Nazionale saranno fra sei mesi, ad aprile del 2023.

Il messaggio della pallavolo è quello di suggerire la massima integrazione, e intanto tutta questa vicenda ha finito per far passare in secondo piano la conquista della medaglia di bronzo ai Mondiali. Una conferma del fatto che nonostante tutto la nostra Nazionale è ai vertici.

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